Flemwheel inhabitants don't say a lot about them...

Flemwheel's real story.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~Brighter;
     
    .

    User deleted


    Tutto è possibile, nella città delle cose non dette.

    Flemwheel è una località non molto frequentata della Florida, è una città portuale sufficientemente piccola, poco conosciuta.
    Nel corso degli anni, molta gente è, per così dire, scappata dalle grandi città per rifugiarsi qui, dove nessuno giudica, dove tutti si fanno gli affari propri, dove nessuno parla mai di ciò che non è di sua competenza.

    La cittadina è una delle più antiche di tutti gli Stati Uniti, era già abitata prima che l'America venisse scoperta da Colombo, il primo popolo che vi ha abitato sono stati gli Indios, cacciati via dai cosiddetti "bianchi" dopo qualche tempo.
    Ma i bianchi non potevano sapere cosa in realtà si nascondesse dietro gli occhi scuri degli indiani d'America di quel tempo.
    Si dice che un'anziana donna, sul letto di morte, abbia fatto una terribile predizione sul futuro di uno dei condottieri.
    "Nella notte soccomberai alla furia dell'animale!" L'uomo non aveva per nulla creduto a questa frase. "E' pazza!" Aveva detto. Quando gli avevano detto di fidarsi di più della "donna rossa", considerata da tutti come una specie di oracolo della città, aveva mandato persino i suoi compagni a quel paese, pensando che stessero farneticando un po' troppo per i suoi gusti.
    "Pazza, pazza vecchia ignara della vita che ormai si conduce, stai solo sognando!" Dopo aver detto queste parole, fu lui stesso ad ucciderla, in preda ad un inaspettato terrore per via dei possibili significati delle sue parole. Non poteva sapere che il terrore sarebbe solo aumentato. Seppellì tutta la storia insieme ai suoi collaboratori, e si rifugiò in un castello su una rocca, a picco sul mare.

    Tra il mare e le montagne troverai casa, la stessa casa sotto alle quali mura cadrai, la stessa casa di chi ti renderà più vulnerabile di quanto già non sia.

    A poco a poco la cittadina si riempì di conquistatori, famiglie, aristocratici.
    La famiglia Barrera prese il comando, trasferendosi nel castello del condottiero Conti, occupandolo, risistemandolo da muro a muro.
    Nello stesso castello si trasferì un alchimista, un indiano molto vecchio, si pensava fosse ultracentenario, ma la cosa sembrava troppo improbabile, data l'età media fin troppo bassa. Il vecchio venne impropriamente denominato Rodrigo, perché non gli era concesso avere il nome che gli era stato assegnato alla nascita, era ritenuto profano, impuro. Rodrigo fu confinato nella torre più alta del castello, dove scriveva quello che i suoi occhi, all'apparenza malconci, vedevano dalla grande finestra. Scrisse esattamente millesettecentottantacinque pagine, che consegnò esattamente dopo trent'anni di "prigionia" nella torre. Il suo aspetto era lo stesso, non era mutato d'una sola virgola.
    Consegnò il tutto a Dolores Barrera, così anziana che non riusciva più a leggere un accidente di quel che il vecchio avesse scritto.
    "Rodrigo, come fai ad avere lo stesso aspetto dell'ultima volta che ti ho visto?"
    "Di quando, esattamente?"
    Il vecchio sorrideva beffardo a tutte le frasi senza senso che Dolores iniziava a dire. Stava delirando, per davvero. E per davvero non riusciva a capacitarsi del fatto che Rodrigo non fosse cambiato neanche un po'. Insomma, trent'anni non sono come due o tre. Ma non era neanche cambiato come si potrebbe cambiare in due o tre anni. Era esattamente identico a prima, identico. Non una ruga in più. E aveva ancora una vista perfetta, un udito perfetto, camminava perfettamente ed era in perfetta salute.
    Persino i figli di Dolores riuscirono a conoscerlo nella perfetta forma in cui si trovava quando la madre era morta. Nella stessa forma, identica.

    E tra la neve spiegherai le ali e volerai via dal mondo degli umani, per guardarli da lassù mentre si beffano di loro stessi.

    Una mattina di fine Gennaio, Rodrigo si trovava alla sua postazione, dietro alla grande finestra, dalla quale una sottile luce dorata faceva capolino, arrivando ai suoi piedi e illuminando i suoi preziosi strumenti da scrittura in argento, regalati dalla famiglia molti anni prima. Era l'alba degli anni duemila.
    I Barrera erano stati sconfitti da un esercito proveniente dai Pirenei centrali, erano stati abbattuti come alberi secchi, e non avevano neppure opposto tanta resistenza, nel vedere così tante luci messe insieme e nel sentire un rumore d'ali infrangersi sulla terra, ali attaccate a corpi umani, umani come i loro.
    Il vecchio sorrise al ricordo. Lui c'era, duecento anni prima. E su questo molta gente costruì storie di grandi gesta da parte dello stesso alchimista.
    Si ritrovò di fronte al castello, a fissare la neve, a piedi nudi, e indossava una tunica di un bianco macchiato da anni di riutilizzo.
    Migliaia di uomini e donne erano presenti allora, e l'osservavano con aria scettica.

    Volerai, volerai ti dico! Spiegherai le tue ali bianche di fronte all'incredulità del mondo, li lascerai nella loro ignoranza, nella certezza che nulla più è certo.

    Gli spuntarono un paio d'ali, proprio al centro della schiena. Grandi ali bianche, capaci di contenere un bambino di dieci anni. Ali bianche, enormi, senza alcun graffio, senza alcuna macchia. Perfette e brillanti, qualcosa di magnifico, nessuno riusciva a credere ai propri occhi. E volò via, osservando tutti dall'alto, finalmente essendo lui il padrone della situazione, senza più essere sottomesso da nessuno, testimone di quanto solo gli uomini possano essere crudeli verso esseri, secondo loro, totalmente identici.

    __________________________

    Ma nessun punto dev'essere tralasciato, se si vuol davvero conoscere la storia di Flemwheel. Sarà meglio ritornare indietro nel tempo, fino a ripercorrere le strade percorse dai primi indiani, che risalivano le montagne muniti solo delle proprie forze, che attraversavano intere pianure in un battito di ciglia.

    Dietro quegli occhi scuri si nasconde una bestia che non dev'essere risvegliata. Se risvegliata, i danni saranno troppo grandi per la forza dell'uomo.

    Una forza massacrante si nascondeva dietro degli occhi tranquilli, le tribù si trasformavano, nella notte, dando vita a creature opposte alla loro stessa forma, opposte alle loro origini e ai loro pensieri. Uomini lupi si aggiravano per le spiagge, fermandosi solo di fronte all'acqua, dalla quale venivano incantati. Si fermavano lì per ore ad ascoltare il beato canto delle sirene che, a poco a poco, li ritrasformava, facendo sì che la ragione tornasse ad occupare la loro mente, sopraffacendoli come avrebbe dovuto sempre fare.

    Lentamente, col subentrare dei popoli di altre patrie, i licantropi iniziarono pian piano ad estinguersi, distrutti dalla forza di nuove creature.
    Dalle lande desolate della Transilvania, i vampiri si appropriarono dei terreni maggiori, confinando i pochi licantropi rimasti vicino alla spiaggia, dove la loro parte animale poteva essere domata più facilmente dal canto delle sirene, donne in grado di respirare sott'acqua, con coda di pesce, dall'aspetto incantevole quanto la voce, che conduceva i marinai a morte certa.
    Le forze dell'esercito che sconfisse la dinastia dei Barrera, provenienti direttamente dal Cielo, preferirono rimanere sulle montagne più alte, come quelle del Kashuki e del Pkeyku, attualmente chiamate col nome di "terre degli angeli caduti". Gli angeli bianchi e quelli neri, di forza opposta, preferirono dividersi le montagne su cui vivere, per non rischiare conflitti in futuro. Ai "buoni" toccò il Kashuki.

    Benvenuti nella città delle verità non svelate, dove è meglio non aggirarsi di notte, se non si vuole essere sorpresi.

    E per voi, piccole e impotenti creature, Flemwheel sarà solo un luogo di rifugio dai vostri problemi e dal giudizio altrui. L'amicizia e l'amore qui non è come l'avete sempre immaginato, i secondi fini sono molto più diffusi delle normali relazioni tra umani. Voi, umani, non potrete rimanere da soli per sempre, vi toccherà scegliere. E in questa città le scelte non sono sempre facili, e non esistono risposte giuste, solo sentieri. Molto spesso questi stessi sentieri sono quelli che vi porteranno alla rovina.

    Avete abbastanza coraggio per attraversare la foresta o per navigare il mare? Avete abbastanza coraggio per rivolgere la parola a quello strano tipo della porta accanto?

    Edited by ~Brighter; - 28/12/2011, 19:28
     
    Top
    .
0 replies since 20/10/2011, 18:27   58 views
  Share  
.